Le “stagioni della vita” direi che sono infinite: ogni momento ha una sua stagione! Ci sono, però, alcuni momenti che caratterizzano il nostro percorso di crescita e vorrei qui affrontarne qualcuno….
Vita Prenatale:
Contrariamente a ciò che si pensava in passato, oggi è ormai risaputo che il bambino, ancor prima divenire alla luce, è in grado di sentire, udire, percepire emozioni, instaurare relazioni e di dialogare con la propria madre e con l’ambiente extra-uterino. Il nascituro manifesta delle vere e proprie relazioni e comportamenti individuali che vanno a delineare dei tratti di personalità che manterrà anche dopo la nascita.
Il periodo di gestazione non è solo un periodo di trasmissione da un punto di vista biologico ma anche psichico: la madre rappresenta il luogo all’interno del quale il bambino inizia a conoscere la realtà e rappresenta il mondo nella sua interezza.
Per tutto questo e molto altro ancora l’indicazione principale è quella di vivere il periodo della gestazione nel modo più sereno possibile. E importante non trascurare segni nervosismo o di tristezza e depressione perchè questo è il momento più utile per elaborarli, al fine di condurre una gravidanza serena che porterà a vivere l’esperienza genitoriale al meglio fin dai primi momenti di vita del bambino.
Infanzia:
Il periodo dopo il parto, quando il bimbo entra a tutti gli effetti nella vita familiare della coppia o di una famiglia gia strutturata, è un momento bellissimo ma può essere anche molto stressante. Qui si ridefiniscono i ruoli di ognuno, le abitudini, gli orari, le priorità e quant’altro. Qui mi verrebbe da dire che “le stagioni della vita” sono cruciali sia per l’infante che per i suoi familiari.
Anche in questo momento di gioia è più che legittimo sentirsi arrabbiati, depressi, stanchi. Non sottovalutare tutto ciò è fondamentale per far crescere te stesso e la tua famiglia come un luogo sicuro dove ritrovare quella pace che a volte sembra perduta.
In questo periodo dell’infanzia sono molti i momenti difficili sia per i genitori che per il bambino stesso. E’ importantissimo monitorare le proprie ansie e paure anche perchè spesso saranno le stesse che prova il bambino.
Adolescenza:
Questo è probabilmente il periodo più difficile della vita. Sentimenti di vuoto, di smarrimento, pianti senza motivi apparenti, l’avere a che fare con il corpo che cambia e tantissime altre emozioni, sentimenti… insomma il caos. Quella sconfinata confusione che sente dentro se il/la ragazzo/a e che arriva impetuosa anche al mondo esterno: in famiglia, a scuola, nel gruppo dei pari.
Tutto ciò, possiamo dire, è sempre esistito, è nella natura di questo particolare momento di crescita, ma non può essere sottovalutato o peggio ignorato. Adesso quelli che erano bambini, stanno per diventare adulti. E’ un momento delicatissimo dove l’indicazione è fare in modo che questi ragazzi siano facilitati e legittimati a chiedere aiuto.
Età adulta:
Questo è il periodo delle scelte, quella tra le “stagioni della vita” della consapevolezza di sé, delle responsabilità; della coppia e della famiglia; del prendersi cura dei figli, nelle varie fasi di crescita, e dei genitori, che si avviano verso la senescenza; dell’equilibrio tra lavoro e tempo libero; spesso questo è il tempo in cui ci troviamo costretti ad elaborare dolorosissimi lutti. E’, una fase della vita articolata da innumerevoli questioni e varianti dettate dall’unicità dell’adulto che sei diventato.
Cercando di non scrivere per ore, ti verrei a noia, credo poter di dire che in questa fase della vita è necessario legittimare il proprio bisogno di aiuto e anche il fatto di voler ritagliare uno spazio intimo e personale dedicato solo a te dove poterti “vedere” , dove poter riflettere, dove poterti anche rilassare!
Terza età:
Quando esattamente inizia questa fase di vita nessuno più lo sa di preciso.
A me piace far coincidere questa fase evolutiva con il momento in cui iniziamo a fare i bilanci di tutti gli anni che abbiamo passato. Quando abbiamo “il tempo” per sentirci sempre più nostalgici e a volte anche malinconici. In questo momento evolutivo possiamo trovarci a fare i conti con eventi, emozioni, pezzi del puzzle della nostra vita, che non abbiamo ancora digerito e assimilato. Possiamo trovarci costretti in un mondo nuovo, pazzo e poco comprensibile che però richiede sempre il nostro aiuto attivo oppure che non ci considera più e ci fa sentire piccoli, inutili e pesanti. Ancora possiamo sentirci soli, in una coppia che non da più sostegno oppure nella rabbia e nella tristezza del fatto che lui/lei ci ha lasciati, oppure ancora perché “non sentiamo” i nostri figli o familiari vicini.
Forse è giunto, proprio ora, il momento di riprendere ancora una volta in mano le fila di tutto quello che abbiamo vissuto; adesso possiamo ritagliare un momento per noi stessi, possiamo afferrare quella mano tesa ad aiutarci per ri-costruire quel puzzle tanto importante.